Breviarium Storico

Nota: il conteggio degli anni a Bannoch è effettuato tramite l’utilizzo della sigla D.R. che significa “Dalla Rivelazione/Dopo la Rivelazione” e A.N.R. (Anno non rivelato). La Rivelazione Modeana di Petyr Thorne è infatti usata in ambito accademico come vero e proprio spartiacque temporale.

Periodo delle Grandi Migrazioni (-10.000 A.N.R)
Tutti gli storici concordano sul fatto che la civiltà umana sia fiorita nell’estremo nord del Continente Orientale, stanziandosi nella zona per diversi millenni, edificando i primi rudimentali insediamenti ed apprendendo l’uso delle tecniche agricole. Si conosce ben poco degli usi e costumi di queste prime popolazioni ma le leggende autoctone della maggior parte delle culture successive concordano nell’affermare che una violenta glaciazione assalì la parte settentrionale del continente, mettendo a duro rischio la sopravvivenza del genere umano.
Fu a causa di quell’evento che il mondo assistette alle Grandi Migrazioni che portarono alla colonizzazione del meridione del Continente Orientale e di quello Occidentale, distribuendo la popolazione umana su tutto lo spettro del pianeta. Grazie a quei primi grandi spostamenti ogni regione fertile ed adatta allo sviluppo agricolo venne occupata dando i natali ai primi embrioni delle nazioni che avrebbero guerreggiato per il possesso elle stesse nei secoli successivi. La dispersione di quella popolazione originaria portò inevitabilmente ad una frammentazione degli usi e costumi e alla nascita di civiltà dalle usanze differenziate orfane dell’iniziale patrimonio culturale comune a tutti gli uomini.

I Fynn del Bannoch (-3000 A.N.R.)
La maggior parte delle ondate migratorie defluì verso il sud del Continente e ben presto sorsero i primi conflitti per il possesso dei territori fertili e dei pascoli. Le popolazioni più grandi occuparono rapidamente le terre agevoli, assorbendo popoli più deboli o forzandoli a viaggiare sempre più a sud. Tra quest’ultimi una confederazione tribale conosciuta successivamente con il nome collettivo di Fynn, raggiunse i Monti dell’odierna Spina di Corbec approssimativamente nel terzo millennio prima della Rivelazione Modeana. Guidati da un giovane capo-guerra di nome Falryck i Fynn riuscirono ad oltrepassare la catena montuosa ed occupare il Bannoch. Le leggende vogliono che tale atto fu possibile solo grazie all’alleanza con il grande Dragone Corbec, protettore della penisola che consentì ai Fynn di stabilirsi all’interno della stessa in cambio di un giuramento d’alleanza e la promessa di proteggere il Bannoch da ogni nemico.
Le fonti sugli antichi Fynn sono discordanti, tramandate sotto forma di saghe bardiche, difficilmente paragonabili a realtà storiche ben definite, o frutto del lavoro di autori stranieri che analizzarono quel criptico popolo con il proprio punto di vista. Secondo la tradizione i Fynn occuparono tutto il Bannoch, costruendovi le proprie magnifiche cittadelle per poi dividersi in Tribù e clan, che pur essendo politicamente indipendenti, continuavano a considerarsi l’un l’altra come un’unica stirpe. L’orgoglioso popolo dei “figli di Corbec” non sviluppò mai un corpus di credenze religiose, ma le sostituì con il Gwenneth, una filosofia atea predicante una società egualitaria, un forte codice d’onore marziale e un approccio razionale alla vita di tutti i giorni. Pur considerandosi un unico popolo, le fonti riportano che i Fynn battagliarono più e più volte tra di loro in guerre rituali atte a risolvere le dispute. Il compito di tutelare i rapporti tra le tribù e mitigarne conflitti e dispute era riservato ai Foheri, un gruppo di potenti “Psionici” che si ritrovarono a svolgere il ruolo di guida per tutti gli abitanti del Bannoch. I Fynn vissero per millenni in isolamento, contrastando qualsiasi tentativo di altre popolazioni di insediarsi entro i confini della Spina di Corbec emergendo vincitori in ogni conflitto grazie alla loro superiorità tecnologica e ai poteri degli psionici.

Il culto di Jeddah (-1900 A.N.R. 0 D.R.)
Un piccolo numero di tribù non seguirono il grosso dei propri simili verso sud, ma scelsero di affrontare un percorso più travagliato verso occidente, costituito da una striscia di mare e isole temporaneamente ghiacciato dal repentino abbassamento di temperature. I pochi che riuscirono a completare l’impresa approdarono in una nuova terra, un altro continente, fertile e completamente disabitato, un paradiso dove poter prosperare senza le continue guerre che sconvolgevano il Continente Orientale. Nacquero così centinaia di migliaia di piccoli regni e città stato che popolarono la regione, frammentando il variegato panorama politico locale. Approssimativamente nel 1900 A.N. la piccola città stato di Sirycae emerse come grande potenza locale, riuscendo a riunire sotto il proprio stendardo il resto delle nazioni del continente dando vita al più grande impero che il mondo abbia mai visto. L’Impero di Sirycae.
Pur squassato occasionalmente da incursioni ad opera di popolazioni barbariche mai del tutto domate e da eventuali conflitti civili, la sicurezza e l’egemonia esercitata dall’Impero cristallizzarono la società, già divisa in caste rigidamente selettive, aumentando il dislivello tra ricchi e poveri. Approssimativamente nel -20 A.N.R. la maggior parte della popolazione di Sirycae viveva in un livello di semi schiavitù con l’unico compito di sostenere i costi della vita delle classi più agiate. Inevitabilmente movimenti di protesta e nuove religioni sorsero per dare speranza a quella gran massa di oppressi. Tra questi, il più importante fu il Culto di Jeddah. Fondato da un giovane pescatore di nome Petyr Thorne, il culto proclamava l’esistenza di un unico Dio, Jeddah il signore luminoso, e l’uguaglianza degli uomini agli occhi dell’unico vero signore. La popolarità del culto raggiunse livelli tali da costringere l’Imperatore di Sirycae a cercare di assorbirlo all’interno delle istituzioni imperiali. Il fallito accordo tra Culto e Impero causò una guerra decennale comunemente conosciuta con il nome di “Guerra per la Fede”. Pur combattendo con valore, il Culto di Jeddah non riuscì ad ottenere la supremazia sul proprio avversario. Nello 0 D.R. nella cittadina costiera di Modea, Petyr Thorne proclamò di aver ricevuto una visione da Jeddah, narrante dell’esistenza di un’altra terra ad est. Una terra promessa verso cui i fedeli di Jeddah si riversarono in massa.

La conquista del Bannoch (0-22 D.R.)
I primi gruppi di Siry adepti di Jeddah ritennero il Bannoch un vero paradiso. Fertile, apparentemente disabitato, dal clima mite e pacifico, sembrava la realizzazione di tutte le promesse divine. Non ci volle molto prima che la maggior parte dei fedeli di Petyr Thorne si riversasse nella nuova terra, un’orda infinita in cerca di rifugio dall’intolleranza di Sirycae. L’enorme aumento in poco tempo della popolazione sui piccoli insediamenti Siry sulle sponde meridionali del Bannoch, causò l’insorgere di carestie e pestilenze piagando la mente e il corpo degli adepti del Signore Luminoso. I tentativi di spingersi nell’entroterra del Bannoch furono vanificati dai Fynn, che dopo essere rimasti in un primo periodo a distanza dai nuovi giunti, decisero successivamente di limitare la loro presenza alle sole coste.
La situazione per i coloni cambiò quando Petyr Thorne salvò fortuitamente Magda Carryn, una Fohera della tribù dei Carryn, dall’attacco di un enorme orso rosso. Quell’evento permise un primo avvicinamento tra i due popoli. I Fynn aiutarono e sfamarono i Siry, aiutandoli a costruire le loro città a patto che essi non si spingessero oltre il Bannoch meridionale. La sfiducia iniziale si trasformò ben presto in amicizia e poi alleanza. Fynn e Siry convissero insieme per oltre un decennio, mischiandosi gli uni con gli altri tanto che Petyr Thorne stesso prese in sposa Magda Carryn. Ultime scoperte storiche vogliono che i due popoli difesero assieme il Bannoch da un invasione condotta dagli uomini di Sirycae, in cerca di porre fine all’esistenza del culto di Jeddah una volta per tutte.
Nonostante l’alto grado di simbiosi raggiunto, dopo oltre un decennio di felice convivenza tra Fynn e Siry insorsero i problemi. Da una parte gli adepti di Jeddah cercarono di convertire i figli di Corbec al loro culto, mentre gli autoctoni del Bannoch iniziarono a lamentare della fin troppa avidità dei propri vicini. L’apice di queste tensioni esplose nel conflitto noto come “Guerra delle Lacrime”, durante il quale i due popoli un tempo alleati si affrontarono con ferocia per oltre dodici anni. Al termine del confitto il Culto di Jeddah riuscì, benché al costo delle vite dello stesso Petyr Thorne e della maggior parte dei suoi fedeli collaboratori, a sconfiggere gli ultimi capi Fynn nella battaglia della Gola del Sacrificio. Il Bannoch cadde così in mano al culto di Jeddah e da li a poco tempo dopo il resto del Continente lo avrebbe seguito.

Le guerre evangeliche (23 D.R.-101 D.R.)
Dopo la conquista del Bannoch, i Siry e il culto di Jeddah si trovarono a fare i conti con la morte di Petyr Thorne. I maggiori teologi, predicatori e uomini di fede si ritrovarono nella città di Caelyn, la capitale del Bannoch Siryco, per deliberare su cosa avrebbe dovuto fare il Culto dopo la morte dell’Araldo di Jeddah. Fu Jerrek Thorne, figlio di Petyr e Magda, a dettare una nuova strada. Egli riuscì a raccogliere intorno a se la maggioranza del consenso degli altri uomini di fede e decise di portare avanti la Sacra Missione di evangelizzare il mondo nel nome di Jeddah. Il più concreto lascito di Jerrek Thorne fu la fondazione della Chiesa di Jeddah, come unica detentrice della rivelazione divina e vero e proprio organo di controllo del culto. Difesa dai nemici esterni dall’ordine cavalleresco del Sole Fulvo e da quelli interni dallo spietato ordine dei Giudici, la Chiesa di Jeddah si adoperò per consolidare il dominio Siry nel Bannoch, imponendo il Culto di Jeddah agli autoctoni Fynn e vegliando lo sviluppo della società Siry secondo i dettami del Codice Jerrecaneo, il testo sacro redatto da Jerrek Thorne contenete le leggi civili e divine del Culto di Jeddah.
Negli anni successivi alla conquista del Bannoch i Siry varcarono i confini della Spina di Corbec per portare la novella di Jeddah a tutti gli altri popoli del continente orientale. Con la spada e la fede popolazioni orgogliose come quelle dei Munstri, Austri, Arildei e Crojani caddero sotto il dominio della “Repubblica Imperiale di Caelyn” che visse un’epoca di grande splendore. Dopo poco meno di cento anni dallo sbarco nel Bannoch, la prima espansione Siry venne fermata dalle popolazioni Lossarniane. Senza nuove terre a disposizione della sempre più avida nobiltà Siry, guerre civili e conflitti religiosi iniziarono a sconvolgere la Repubblica, minandone le fondamenta. La tribù Fynn degli Urdi approfittò di quegli anni oscuri per riprendere le armi e tentare di riguadagnare la propria libertà, fallendo eroicamente nel tentativo. La società Siry venne spaccata in due: da una parte la forte nobiltà militare degli Spadati e quella dei ricchissimi Aironi, dall’altra l’Araldo di Jeddah e la Chiesa. Tra fanatismo religioso la serie di conflitti civili raggiunse il suo culmine con l’elezione di un sacerdote di origine Fynn conosciuto con il nome di Jerome Sarvona. Uomo notoriamente pio, Sarvona cercò di trasformare la Repubblica del Caelynryck in uno stato fondamentalista, condannando il lusso e la decadenza della nobiltà. Appoggiato inizialmente dal popolino, il suo grande sogno di una nazione pura e casta fu interrotto da una sommossa popolare guidata dal potente Aerones Arnolfo Vilcenzi, che riuscì a catturare e a giustiziare l’Araldo. Finì così il primo periodo della storia Caelynita: senza più avversari, la famiglia Vilcenzi riuscì ad ottenere un controllo totale sulla Repubblica Imperiale di Caelyn, portando lo stato Siry all’apogeo del proprio potere.

Il regno dei Vilcenzi (101 D.R.-321 D.R.)
Arnolfo Vilcenzi fu un uomo astuto: grande conoscitore della politica Siry e della cultura Fynn, egli vedeva nella caotica nobiltà Siry la principale spina nel fianco all’espansione di Caelyn. Invece che combattere e sottomettere la nobiltà degli Spadati, Arnolfo concesse loro enormi privilegi relegandoli a condurre una vita di vizi e piaceri esentandoli al contempo dal servizio militare. Invece che cercare le spade della nobiltà, fu alle picche dei Liberi e dei Fynn sottomessi che il signore di Caelyn si rivolse per condurre le proprie campagne. Allettati dalla possibilità di avere un futuro privo degli stenti della vita contadina, migliaia di giovani Fynn e Siry si unirono all’esercito di Arnolfo formando il primo nucleo delle temute Legioni di Caelyn. Al comando di un armata di professionisti devotamente fedeli alla sua famiglia, Arnolfo Vilcenzi e i suoi successori riuscirono nella grande impresa di unificare il Continente Orientale in un unico regno.
L’epoca di dominio della famiglia Vilcenzi durò oltre due secoli, un’era di splendore in cui arti e commerci fiorirono. La fede in Jeddah fu appannata in favore della scienza e del recupero di usi e costumi un tempo dimenticati, fusi assieme nella creazione di un’unica cultura comune. Nuove città fiorirono in ogni dove, opere d’arte dal valore inestimabile trovarono i propri natali in quest’era di magnificenza. Ma anche l’astro fortunato dei Vilcenzi era destinato a passare. Nel 321 D.R. l’Autarca di Caelyn Filippo Vilcenzi venne misteriosamente assassinato a Caelyn. Iniziò così il periodo più oscuro per la storia Caelynita, un periodo destinato a passare alla cronaca come il tempo in cui i peccati dell’uomo si fecero carne e la creazione di Jeddah venne minacciata dagli inferi.

Il Grande Vuoto (321 D.R.-521 D.R.)
Il Grande Vuoto fu un’epoca di superstizione. Nessun documento ufficiale è giunto in mano agli storici odierni sul quel periodo di terrore, narrato esclusiva mento da antiche saghe orali, leggende fumose e cronache di dubbia veridicità. La gran parte delle leggende concorda sul fatto che la superbia di Casa Vilcenzi aveva portato i signori di Caelyn ad allontanarsi da Jeddah e a ritenersi superiori al Signore Luminoso. Per punizione per quel voltafaccia, l’ira dei cieli si abbatté sul mondo dando ai mortali un assaggio del famigerato Tempo dell’Eclisse.
Per duecento anni, eretici di ogni sorta, mostri partoriti dagli incubi più oscuri, Foheri malvagi, scatenarono il proprio odio sulle terre dei fedeli, riducendole in rovina. La dove prima città costruite con superbo marmo avevano troneggiato imperiose, sorsero rovine fumanti. Placide foreste vennero trasformate in orribili selve oscure, colme di pericoli e minacce. L’alone leggendario dell’epoca rende impossibile qualsivoglia tipo di ricostruzione accurata degli eventi che portarono alla rovina dell’Impero. Nel 521 D.R. quando i registri di Caelyn iniziarono ad essere nuovamente redatti, la civiltà Siry era allo sbando. Le province imperiali si erano ufficiosamente rese indipendenti dallo stato centrale, la Chiesa di Jeddah divisa da rivalità interne e casa Vilcenzi decaduta al ruolo di piccola casata di Togati, la ricca aristocrazia commerciale. Seppur animata da un ottimismo riguardante la rinascita della propria civiltà, la Repubblica di Caelyn uscì divisa in centinaia di piccoli domini, vulnerabile alle invasioni che di li a poco avrebbero rischiato di travolgerla.

Le Guerre Shuleki (553-576 D.R.)
Le popolazioni delle steppe e del deserto di Shulek erano sempre state ritenute da Caelyn genti semplici e barbariche, incapaci di creare una propria civiltà. Relegate nel meridione del Continente, gli Shuleki erano stati solo formalmente assorbiti all’interno della Repubblica Imperiale di Caelyn, e ne avevano adottato la fede religiosa grazie all’opera missionaria della Chiesa di Jeddah. Ferocemente divisi in piccole tribù nomadi, nessuno avrebbe mai creduto che dopo il Grande Vuoto questo popolo primitivo avrebbe raggiunto le proprie vette di gloria. Nel 553 D.R. un anonimo pastore delle steppe settentrionali Shuleki conosciuto con il nome di Siddin I’ll Bey, manifestò enormi poteri psionici e si proclamò reincarnazione vivente di Jeddah in terra.
In pochi anni e con l’aiuto di alcuni nobili Siry che vedevano nel giovane psionico un potente alleato contro i propri rivali, Siddin riuscì non solo a radunare in un unico popolo le litigiose tribù Shuleki, ma annetté al proprio dominio l’intero emisfero meridionale del Continente. Quando gli emissari dell’Araldo di Jeddah giunsero al cospetto del ragazzo per valutare la natura dei suoi poteri, Siddin chiese a loro e alla Chiesa Caelynita di compiere un atto di sottomissione e di riconoscerlo come manifestazione di Jeddah stesso. L’Araldo dell’epoca, oltraggiato dalla risposta del giovane ex pastore, lo denunciò come eretico e convinse buona parte della nobiltà Caelynita ad organizzare una spedizione per punire l’infedele.
Siddin non si fece cogliere impreparato: al comando di una vasta armata colpì prima ancora che gli armati della Chiesa potessero congiungersi nelle province meridionali della Repubblica. Per vent’anni gli Shuleki avanzarono all’interno del dominio Siry, strappando provincia dopo provincia al controllo di Caelyn, sbaragliando qualsiasi forza i propri avversari riuscissero ad allestire. Quando le armate di Siddin raggiunsero il Passo di Becco di Corvo nel Fynnland, in molti temettero che la fine della Repubblica fosse ormai giunta. Furono tre giovani nobili, Roland Thorne, Tandred Boeric e Faldor Hammeryck a guidare un’ultima resistenza. Al comando di un’armata composta da giovani cavalieri, i tre affrontarono Siddin nella battaglia del Passo dei Pellegrini. Lottando con fede e cieco abbandono, i Siry riuscirono a far vacillare le fila Shuleki penetrando all’interno del loro schieramento e consentendo al giovane cavaliere Faldor di abbattere Siddin con la propria spada. Con l’incarnazione del proprio Dio morta, gli Shuleki furono presi dallo scoramento e abbandonarono le armi. Caelyn celebrò i propri eroi ma l’inevitabile non poteva essere evitato: il tempo della Repubblica era al tramonto.

La Rivoluzione Fynn (573-604 D.R.)
Approfittando della propria popolarità Roland, Tandred e Faldor raggiunsero presto i vertici della società Siry e grazie al sostegno della Chiesa di Jeddah e dei pochi armati rimasti operarono per sciogliere il Senato e ottenere il potere assoluto. Stanchi della classica burocrazia senatoria, i cittadini della Repubblica salutarono con gioia il cambiamento. Con Roland Thorne asceso al ruolo di Araldo di Jeddah e Tandred Boeric investito del titolo di Lord Protettore e comandante di tutte le forze armate, Faldor poté essere eletto Imperatore e governare in maniera assolutista.
I venti anni di dominio Faldoriano furono considerati i peggiori mai patiti da Caelyn: mentre l’Imperatore Faldor si abbandonava alla decadenza lussuriosa nel suo palazzo, premiando con titoli e concessioni una pletora di ruffiani e arrampicatori sociali, Roland e Tandred tentarono di imporre con la forza l’ortodossia religiosa e l’autorità imperiale, alienandosi ben presto le simpatie delle province esterne al Bannoch e provocando lo scoppio di nuove ribellioni. Nel Fynnland, dove la filosofia atea del Gwenneth aveva ripreso forza all’interno dei circoli intellettuali, la repressione culturale fu particolarmente dura e seguita da rivolte dovute alla chiusura delle università locali. Per impedire ai giovani Fynn di imbracciare le armi, Tandred costrinse buona parte della gioventù locale a servire in reggimenti militari penali guidati da ufficiali a lui fedeli. Il provvedimento, nato per impedire lo scoppio di rivolte e per avere nuove armate da scagliare contro le riottose province esterne, si tramutò nella culla della disfatta.
Un reggimento di cavalleria guidato da un giovane sottufficiale di nome Marhal Llewelyn si rifiutò di eseguire la repressione di un piccolo villaggio colpevole di non aver pagato una decima e dopo aver ucciso sul posto i propri ufficiali, diede il via alla scintilla che si tramutò ben presto in un potente incendio. Ispirati da quel gesto di ribellione, migliaia di giovani Fynn sciamarono per unirsi ai ranghi dei ribelli provocando lo scoppio della Rivoluzione Fynn. Faldor ignorò il problema in un primo momento, ritenendola una semplice rivolta contadina destinata ad essere schiacciata. Ma quando i potenti Aerones Carryn scelsero di rinunciare alla propria nobiltà schierandosi con i rivoltosi la situazione apparve tragica. L’esercito Imperiale di stanza nel Fynnland, costituito in buona parte da veterani delle Guerre Shuleki marciò contro Carryn dove affrontò l’esercito rivoluzionario guidato da Marhal Llewelyn ed Heyronimus Carryn in battaglia. Nonostante l’inferiorità numerica, i Fynn resistettero alle cariche della cavalleria pesante Siry con tanto coraggio da ispirare il cuore dei propri connazionali presenti tra i ranghi nemici. Arringati dal bardo Bren Megher, gli uomini dei reggimenti penali schierati con l’esercito di Faldor strinsero le armi e caricarono in soccorso dei propri connazionali colpendo alle spalle l’esercito Imperiale. Con la vittoria nella battaglia della piana di Carryn, i rivoluzionari Fynn ebbero la strada spianata nella riconquista del Fynnland, aiutati dalla popolazione civile.
Non accontentandosi della liberazione di una piccola parte della propria terra, i Fynn si misero in marcia verso Caelyn radunando attorno al proprio vessillo il malcontento dell’intera popolazione del Bannoch. Un cospicuo contingente di Siry guidato da Johan Thorne, fratello dell’Araldo Roland, si unì alla lotta e insieme le due forze riuscirono nel giro di cinque anni a sbaragliare la resistenza imperiale ed assediare Caelyn. Nonostante la valorosa difesa della città, la capitale dell’Impero Siry cadde quando Boris Vilcenzi, capo dell’omonima famiglia, e Daelin Boeric, figlio del Lord Protettore Tandred, scoprirono il piano dei gerarchi Imperiali di fuggire dalla città a abbandonando la popolazione al proprio destino. In cambio della salvezza della popolazione, i due aprirono di nascosto le porte della città ai Fynn e assassinarono l’Imperatore, l’Araldo e il Lord Protettore, condannando l’Impero di Faldor ma risparmiando l’oblio della sconfitta a Caelyn.

La Cremisi Primavera (605-639 D.R.)
Dopo la vittoriosa conquista di Caelyn, l’Impero Faldoriano venne ufficialmente sciolto. Le province esterne al Bannoch guadagnarono la propria indipendenza mentre all’interno della penisola, Siry e Fynn decisero di dividere i propri territori in quattro stati, legati tra di loro da una blanda alleanza nata per superare pacificamente i propri contrasti. Nacque così la Confederazione del Bannoch con l’intento di prevenire nuovi conflitti interni tra le nuove potenze regionali: la Repubblica del Caelynryck, il Principato di Hermetryck, il Margraviato del Fowerland e la Repubblica del Fynnland.
Nonostante gli ideali di pace, il neonato Fynnland, stretto nella morsa da stati formalmente ancora legati alla Chiesa di Jeddah ed ideologicamente ostili, decise di lottare per guadagnare il proprio diritto all’esistenza. Invece che rivolgere le armi della propria poderosa Grande Armata Rivoluzionaria, il Lord Protettore Marhal Llewelyn decise di supportare in ogni maniera movimenti politicamente affini al Gwenneth che stavano sorgendo in ogni nazione del continente.
Approfittando di un temporaneo indebolimento del mondo Siry, incapace di riunirsi efficacemente dopo la caduta Faldoriana, i Fynn marciarono in ogni angolo del Continente Orientale esportando la propria filosofia del Gwenneth e lottando con le armi affianco ai popoli ancora oppressi dal giogo della Chiesa. Questo periodo, chiamato poeticamente con il nome di “Cremisi Primavera”, vide l’ascesa del Fynnland da semplice potenza regionale a maggiore potenza militare del continente. Dopo oltre un trentennio di campagne militari ininterrotte metà del Continente Orientale aveva accettato il Gwenneth come base dei propri ordinamenti sociali e i paesi alleati del Fynnland si riunirono in un alleanza nota con il nome di “Patto Scarlatto”. L’avanzata dei Fynn sembrava inarrestabile e persino i potenti Siry decisero di mettere da parte le proprie rivalità per fare fronte comune. Sotto l’egida della Chiesa di Jeddah nacque la Santa Alleanza che comprese tra i suoi ranghi tutti quei regni Siry rimasti immuni al propagarsi del Gwenneth.
Patto Scarlatto e Santa Alleanza si affrontarono senza esclusione di colpi nella guerra tra Auster e Munster passata alla storia con il nome di Guerra di Successione dell’Auster. Nonostante la superiorità militare del Patto Scarlatto e le vaste risorse finanziare della Santa Alleanza, nessuna delle due parti riuscì ad avere la meglio sul proprio avversario tramutando il conflitto in un estenuante guerra di posizione. Dopo due tanto sanguinose quanto inutili battaglie attorno alla capitale dell’Auster Boghenhafen, i signori delle due alleanze decisero di firmare una pace e impegnarsi a non battagliarsi, consci che l’equilibrio raggiunto tra le due fazioni avrebbe impedito una vittoria senza dover pagare un tributo paragonabile alla distruzione del vincitore. Nel 639 il Continente Orientale trovo la pace e l’equilibrio grazie alla certezza della mutua distruzione. La fine della Cremisi Primavera era giunta, ma la più sanguinosa Era del Conflitto era ormai alle porte.