La Seconda Guerra Forjonita (653 D.R. - 654 D.R.) 

Con la vittoria di Porto Aureo, il Consiglio del Bannoch ritenne di aver eliminato una volta per tutte la minaccia di insurrezioni: il Margravio Fellsman era morto, la sua armata distrutta, i nobili del Fowerland rimasti erano per lo più suoi rivali e dell'eretico Franek Forjon non v'era rimasta traccia. La crisi di Porto Aureo aveva avuto come effetti secondari quello benefico di aver gettato le basi di una nuova collaborazione tra Fynn e Siry, e quello più critico di aver lasciato la regione del Fowerland senza più un regnante legittimo.

Jacques Fellsman era morto in giovane età senza lasciare eredi diretti se non le proprie sorelle gemelle, sposate la prima a Carlo Kenneth, Principe di Hermetryck, e la seconda a Rodrigo Vallese, un potente Aerones del Fowerland e suo braccio destro ma che era rimasto fedele al Bannoch durante la ribellione. Ad aggravare la situazione già tesa nel Fowerland si aggiunsero anche le città Fynn di Wallheim e Urdennach, che approfittarono della crisi per richiedere l'indipendenza e l'annessione al Fynnland, non sentendosi più sicure delle proprie libertà dopo il colpo di testa del Margravio Fellsman. Mentre questi problemi iniziavano a profilarsi all’orizzonte, parte degli esponenti della Chiesa di Jeddah iniziò a far pressione sull’Araldo Peter Thorne affinché si sposasse. Gli eventi di Porto Aureo infatti avevano dimostrato che il clero caelynita si trovava diviso ideologicamente e vulnerabile a minacce tanto interne quanto esterne. L’assenza di un erede nella sacra casata del Primo Araldo Petyr rischiava di spingere i nemici della Chiesa ad osare di più nel tentativo di cancellare una volta per tutte la discendenza del favorito tra gli eletti di Jeddah.

Cogliendo al balzo la situazione, Peter Thorne acconsentì alle richieste degli altri prelati della Chiesa ed organizzò sontuosi festeggiamenti a Caelyn per celebrare la vittoria contro Forjon e per festeggiare il miglioramento di rapporti con i Fynn, annunciando che tale evento sarebbe stato sfruttato per scegliere una sposa degna del suo rango. Invece che cercare personalmente una sposa, l’Araldo proclamò che avrebbe preso in moglie la donna più “piena di grazia” del Bannoch, incitando fanciulle di ogni nazione, etnia ed estrazione sociale a mettersi in mostra per guadagnare il proprio favore, evitando di inimicarsi le potenti casate Siry scegliendo personalmente la propria compagna. L’intera popolazione femminile di Caelyn cercò di mettersi in mostra durante i festeggiamenti di quei giorni e ovviamente, le giovani rampolle della nobiltà ricevettero ampi aiuti da parte delle proprie famiglie. Banchetti pubblici, concerti di bardi e teatranti, imponenti opere di elemosina caratterizzarono la Città del Sole in quei giorni e tra la popolazione si formarono spontaneamente partigianerie atte a sostenere le varie dame che partecipavano alla disfida. Tra queste due riuscirono ad emergere durante le prime settimane: Costanza Kenneth e Ludovica Vallese.

Le giovani appartenevano alle due casate in lotta per il titolo appartenuto al Margravio Fellsman e quella tra loro che fosse riuscita a sposare l’Araldo avrebbe rafforzato con la potenza di Caelyn le proprie pretese della propria famiglia sulla corona del Fowerland. In un primo momento la lotta tra le due fazioni fu combattuta a suon di banchetti e sfoggio di ricchezze per impressionare la popolazione, ma presto la tenzone goliardica sfociò in violenza. Le strade di Caelyn furono percorse da sicari, bravacci, manigoldi o armigeri pagati per assaltare le manifestazioni degli avversari. Nonostante i tentativi della milizia di Caelyn, spalleggiata dall’esercito del Fynnland, i tafferugli raggiunsero il proprio culmine con l’assassinio in pubblica piazza dei due figli maggiori del Principe Carlo. Quell’omicidio stroncò di netto qualsiasi festeggiamento e all’alba successiva i cancelli cittadini furono superati dalle delegazioni di Vallese e Kenneth che fuggirono a rotta di collo nei propri domini per prepararsi ad un sicuro conflitto.

Poche settimane dopo, l’esercito dell’Hermetryck oltrepassò il fiume Comorrach da Nord dando il via alla “Guerra di Successione del Fowerland”. Lo scontro cominciò con una serie di sfolgoranti vittorie da parte del Principe Carlo contro le forze dei Vallese e dei loro vassalli, già piegate e stroncate dalla Crisi di Porto Aureo. Nonostante le forze dell’Hermetryck fossero riuscite in meno di un mese a conquistare un impressionante numero di castelli di confine, Rodrigo Vallese accettò di condurre le proprie truppe in battaglia per fermare l’invasione ed i due eserciti si scontrarono presso le Paludi dei Borg. Per aumentare le forze a propria disposizione, sia Kenneth che Vallese chiesero rispettivamente alle città di Wallheim e Urdennach di inviare le proprie armate in rinforzo ai propri legittimi signori, cosa a cui i borgomastri apparentemente acconsentirono. Quando, dopo il primo giorno di scontri, le forze delle due cittadelle filo-Fynn si presentarono contemporaneamente sul campo di battaglia, invece che sostenere le proprie nazioni, sollevarono assieme i propri vessilli e caricarono contro gli odiati Kenneth e Vallese, determinati a guadagnarsi la libertà. La battaglia della Palude dei Borg fu un vero inferno, un caos insensato di morti, feriti, irto di tradimenti e di feroci combattimenti, che prosciugò gli eserciti di tutte e tre le fazioni senza lasciare sul campo un vero vincitore. Dal quel momento in poi, la guerra assunse la forma di un semplice scontro di logoramento caratterizzato dalle rapine condotte dalle varie forze a danno della popolazione civile nel tentativo di piegare economicamente i propri avversari. A nulla servirono gli appelli di Caelyn nei confronti di Kenneth e Vallese di organizzare un cessate il fuoco in nome di Jeddah, né il Fynnland riuscì ad impedire alla Lega degli Urdi, formata da Wallheim e Urdennach, di condurre ulteriori attacchi.

Mentre la Confederazione cercava di intavolare trattative per negoziare una tregua, un piccolo manipolo di sopravvissuti dei Cacciatori di Tyene, guidati da Dalila O’Donnell e Tiryon Iorweth, riuscì a trovare le prove di un complotto condotto dai Forjoniti per fare scoppiare le ostilità tra Fowerland e Hermetryck. Approfittando della distrazione della Confederazione intenta a osservare con timore la Guerra di Successione, i Forjoniti riuscirono a trovare l’ubicazione di un antico tempio risalente al Grande Vuoto, contenente artefatti dall’enorme potere. Un’armata raccolta in fretta e furia, guidata dalla Fynner di Becco di Corvo Brianna Megher, da Iago Lemonwood, Profeta del Sole Liberatore, e dagli Aerones Gael Vilcenzi e Isabella Boeric di Caelyn, assaltò il tempio, noto come Giardino delle Delizie, cercando di sgominare le forze Forjonite li presenti. La Battaglia del Giardino delle Delizie fu l’inizio delle operazioni belliche su larga scala della Seconda Guerra Forjonita. Nonostante le truppe del Bannoch riuscirono a sbaragliare i propri avversari, Franek Forjon si impadronì degli artefatti ivi presenti e grazie ad essi ottenne dei poteri mai visti prima. Poteri che gli consentirono di porre fine alla vita del Cacciatore del Buio Tiryon Iorweth al culmine della battaglia.

Forjon sparì dopo lo scontro, ma fu allora che i suoi sostenitori uscirono allo scoperto. In tutto il Continente Orientale le cellule dormienti dei Forjoniti emersero ed iniziarono a convergere verso il Bannoch, scontrandosi con i governatori locali. Nel Caelynryck lo scontro si fece particolarmente acceso: molti tra gli esponenti dell’ala più radicale del clero di Jeddah e della nobiltà conservatrice insorsero in nome di Forjon, aiutati dai volontari provenienti da tutto il continente. Mentre Marhal Llewelyn il Giovane radunava la Grande Armata per portare aiuto a Caelyn, le forze presenti nella città del Sole si organizzarono per dare battaglia. Per tutta la primavera e l’inizio dell’estate del 653 D.R., le forze Fynn e Siry contrastarono con forza gli attacchi dei Forjoniti. Quando a metà estate giunse la notizia che la Grande Armata del Fynnland fosse ormai prossima a portare soccorso, i fedeli di Forjon, guidati dal conte Ruggero Palabrotas, tentarono un ultimo disperato attacco. Sotto il comando della Fynner Brianna Megher, del generale Aelfric Larsenn e degli Aerones Isabella Boeric e Gael Vilcenzi, le forze del Bannoch stopparono l’assalto forjonita nelle battaglie di “Piana Smussano”, culminate nello scontro delle “Rovine di Morrigan”, in cui gli uomini della Confederazione resistettero in condizioni di estrema inferiorità numerica fino all’arrivo delle forze della Grande Armata.

I Forjoniti riuscirono tuttavia a ripiegare in buon ordine, sfuggendo alla tenaglia delle forze Fynn e Siry e Forjon, sfruttando i propri poteri, riuscì a dare ai suoi sostenitori una nuova roccaforte: l’isola perduta di Algatruce, sprofondata negli abissi del mare secoli prima dai poteri dei Foheri. Mentre i Forjoniti si radunavano su quell’isola, i signori del Continente Orientale si riunirono per debellare una volta per tutte la terza minaccia. La seconda, ma non ultima, delle Guerre Forjonite era conclusa.