Stato Civile e Matrimonio

Stato Civile
Lo stato civile indica la posizione del personaggio in relazione all’istituto matrimoniale (celibe/nubile se non ha mai contratto matrimonio, sposato, divorziato, vedovo). E’ modificabile unicamente dalla gestione o a richiesta dell’utente all’iscrizione o basandosi su accadimenti on game.

Il Matrimonio
La diversità della disciplina dell’istituto matrimoniale tra le due società (Caelynryck e Fynnland) è uno dei simboli migliori della loro differenza culturale. Il personaggio, sposato da background o con un altro pg in gioco, dovrà dunque attenersi sia alla fattispecie giuridica, sia al substrato culturale della Repubblica di appartenenza.

Nel Caelynryck il matrimonio non è altro che il contratto economico e societario tra due persone, atto a portare reciproci benefici alla coppia, alle famiglie e ai futuri figli; anche se la condotta comune veda il celebrarsi matrimoni tra parirango, non sono inusuali né stigmatizzate unioni tra nobili e liberi, sebbene ciò dipenda molto dalla tradizione d’origine del casato e dai dettami del capofamiglia (una famiglia nuova di Togati, legata al commercio, non troverà disdicevole imparentarsi con un plebeo dall’avviata attività, a differenza magari dell’antica aristocrazia spadata, fiera e gelosa del proprio retaggio di sangue blu e refrattaria ad ogni pollone inferiore). Ogni contratto, esaltando la propria natura commerciale, favorirà sempre l’arricchimento della nuova famiglia, facendole ereditare gli aspetti più convenienti delle due parti (esempio, duchessa economicamente in disgrazia sposa patrizio ricchissimo: da sposati avranno il titolo ducale della prima e il patrimonio del secondo). I rapporti omosessuali, tranquillamente accettati a livello sociale, nel Caelynryck non godono tuttavia della disciplina matrimoniale, nata come garante di discendenza.

Per quanto il matrimonio nel Sirynryck corrisponda al Sigillo dell’Amore, si è potuto evincere, in realtà, quanto lo stesso amore o il semplice affetto esulino da questa disciplina; per questo motivo, dunque, diventa prassi condivisa avere un amante o comunque una vita amorosa al di fuori del talamo coniugale. I termini di tale libertà dovranno essere concordati dagli sposi, ancora prima di sugellare il patto nuziale: se l’uso comune caldeggia una vita privata extra, ma discreta e lontana da occhi importuni, si può passare da amanti riconosciuti pubblicamente e presentati come tali fino all’obbligo di totale fedeltà al marito o alla moglie per le coppie più legate alla tradizione o a specifiche concezioni religiose, come per gli Ortigiani. Nei casi in cui sia minacciato il riserbo (amante o condotta libertina alla luce del sole) o la fedeltà (amante o condotta libertina in sé), non ci si dovrà meravigliare perciò dei mortali e pittoreschi duelli d’onore o delle accese e teatrali dispute giudiziarie che ne seguiranno!

Nonostante la fitta e annosa rete di accordi matrimoniali, la pari posizione tra uomo e donna nel Caelynryck ha fatto sì tuttavia che molti vincoli desueti siano decaduti sia per i gentiluomini sia per le dame, dagli spinosi concetti di “zitella” (una donna non sposata è una donna che semplicemente non ha avuto voglia di farlo) e di verginità (è quasi preferita una moglie esperta) per le signore, agli obblighi di amor cortese per i signori. E’ possibile che romantiche ballate possano rispolverare i gusti per questi antichi costumi, quali caste spose e poesie segrete, ma, per la maggiore, la frequentazione amorosa tra due persone adulte (dai sedici anni in poi) può anche essere libera da mire coniugali e ugualmente condotta in pubblico, sebbene un matrimonio fruttuoso sia preferibile per l’approvazione sociale. Tale libertà, anche sessuale, è dimostrata dai figli cadetti dei notabili: privi dell’eredità genitoriale, saranno dagli stessi genitori invitati a conoscere ogni aspetto delle arti del piacere, per irretire e affascinare eredi e titolati o solamente per brillare in società.

Se, concludendo, il matrimonio caelynita appaia come forzato o combinato, soprattutto se paragonato al libertino mondo del celibato e del nubilato, in realtà nessun genitore o tutore potrà mai arrivare a costringere un proprio figlio o pupillo a prendere moglie o marito contro la sua volontà: i caratteri permissivi e flessibili dell’istituto faranno sì che siano gli stessi nubendi a cercare il patto per loro più vantaggioso, essendo il prestigio economico e il pubblico favore due pilastri fondamentali della cultura siryca.

Nel Fynnland, come sempre privo degli arzigogoli degli esuberanti vicini, il matrimonio vede come unica base l’amore tra i due coniugi, siano essi eterosessuali o omosessuali. La società egualitaria, con titoli basati unicamente sul merito e sull’onore, fa sì che non vi sia alcuna trasmissione di rango fra gli sposi o ai figli (la moglie di un Fall non è una Fall a sua volta, così come il figlio di una Fynner non erediterà la carica materna).

C’è da dire, tuttavia, quanto, in tema di tradimenti, i Fynn siano assai più intransigenti e incisivi: in caso di adulterio risaputo, l’infedele potrebbe arrivare a subire un forte embargo sociale, vista la mancanza avuta con una persona da lui liberamente scelta, simbolo di possibile tradimento verso lo stesso Stato. Questo rigore di costumi si ritrova anche nella condotta raccomandata persino a celibi e nubili, i quali non dovranno colorare il loro libero status con dissolutezze e promiscuità sessuali: un rapporto unicamente di letto è inusuale e non troppo ben visto, poiché anche un’intimità fisica, per un Fynn, presuppone come minimo una certa complicità affettiva. La forte uguaglianza e la primigenia sobrietà, innate nel Fynnland, privano in più dei cavilli e dei ghiribizzi anche le procedure del fidanzamento: se nel Sirynryck è prassi cercare sia il connubio più economicamente e politicamente vantaggioso, sia, anche solo formalmente, il consenso dei capifamiglia, nel Fynnland il tutto si svolge lontano dal clamore, riservandosi unicamente la sfera del privato, nella quale i nubendi, in completa autonomia, prenderanno la decisione di sposarsi, scegliendo una cerimonia civile o tradizionale.